Gastronomia: un "must-have" per un centro di giardinaggio?

Un tempo il commercio e la gastronomia erano nettamente separati. Tuttavia, i commercianti al dettaglio hanno da tempo riconosciuto i vantaggi dell’offerta gastronomica e si stanno spingendo nel settore food con diversi formati.

Le ragioni sono molteplici: il reddito disponibile dei consumatori è aumentato, la nostra società è diventata più mobile, l’urbanizzazione sta progredendo e allo stesso tempo ci sono sempre più single, sia tra le generazioni più giovani che tra gli anziani – buone condizioni che favoriscono il consumo di pasti fuori casa.

Comunque non è possibile rispondere in termini generali alla domanda se “un’area di ristorazione ha senso per ogni garden center?” Solo dopo aver preso in considerazione tutti gli aspetti importanti e aver risposto a domande decisive, si può iniziare una pianificazione orientata agli obiettivi.

Che benefici porta un caffè o un ristorante al mio vivaio o mercato delle piante?

Questa domanda deve essere all’inizio di tutte le considerazioni, perché alla fine la redditività di un tale investimento sarà il criterio decisionale più importante. Lo voglio solo perché oggi ce l’hanno tutti o perché posso generare un “valore aggiunto” sotto molti punti di vista? Tali punti possono essere: valore aggiunto per il cliente, effetti sinergici per la vendita delle piante, migliore fidelizzazione dei clienti o addirittura una voce di profitto “Gastronomia”. Se ho trovato abbastanza punti per giustificare un tale investimento, allora devo pormi la seguente domanda:

Quale forma di gastronomia affina il profilo della mia azienda sul mercato?

Spuntino o gastronomia di alto livello? Tra questi estremi dovrò trovare la mia posizione, o rispondere alla domanda: che cosa mi si addice? Sarebbe opportuno collegare questa scelta a vari criteri decisionali: Il ristorante (come ad esempio in Inghilterra o in Irlanda) potrebbe essere la meta dei miei clienti, che poi forse effettueranno degli acquisti nel garden center, o semplicemente una piccola oasi di pace in forma di caffè in mezzo al verde. Potrei occuparmene io stesso, o trovare un locatario (che deve corrispondere al mio profilo). Potrebbe essere un evento e un’esperienza gastronomica o preferirei un caffè retrò per i miei “silverager”? Oppure basterebbe forse anche un semplice bar caffè?

Quali sono i requisiti che impongo al mio esercizio gastronomico?

Voglio creare un edificio separato o utilizzo un “angolo morto” nel garden center? L’area dovrebbe essere aperta anche al di fuori degli orari di apertura, cioè separabile dalla vendita, oppure gli orari di apertura dipendono da quelli del vivaio? Quanti posti a sedere sono necessari e che spazi devo prevedere? Quanto grandi devono essere i locali accessori (cucina, celle frigorifere, deposito e fornitura)? Gli impianti sanitari possono essere fruibili sia per i clienti del garden center che per i clienti del reparto gastronomia? Ha senso integrare un angolo giochi per bambini oppure un piccolo parco giochi? Anche da questo contesto si svilupperanno sempre più idee concrete, che alla fine porranno nuovamente una domanda:

Quali requisiti dalle normative edilizie ne derivano?

Si tratta di un argomento molto delicato, che potrebbe avere un effetto negativo sulle considerazioni precedenti. Quali possibilità rimangono nel caso dell’esistenza di un eventuale piano di attuazione e di sviluppo? In questo contesto bisogna considerare argomentazioni come apertura al pubblico, prevenzione incendi, vie di fuga, numero di parcheggi, ufficio igiene e sanità, che fungono da “barriere” che è meglio non urtare. In questa fase bisogna confrontarsi con le autorità competenti al fine di evitare brutte sorprese in un secondo momento. Dopo questa corsa ad ostacoli attraverso le istanze arriva il freestyle:

Cosa voglio comunicare ai miei clienti con il progetto architettonico?

Anche qui è importante che lo stile sia adatto a me e alla mia azienda. Forse con un ambiente di questo tipo posso anche dare un “upgrade” al mio intero garden center? Il design interno ed esterno deve parlare lo stesso linguaggio fino all’ultimo dettaglio (ad es. sedute). Quali materiali sono da preferire? Lo stile piuttosto sobrio in una costruzione in acciaio/vetro o più caldo e accogliente in legno con un’illuminazione meno diretta? Come può l’illuminazione migliorare questa immagine? È importante che alla fine io mi trovi davanti all’edificio o all’area e possa dire: “Si, questo sono io”, quindi anche un feedback positivo dei clienti non tarderá ad arrivare.

2019

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